Fiorentina – Napoli – Storie di occasioni andate.

 

 

 

 

 

 

 

Fiorentina – Napoli –  Storie di occasioni andate.

di Fiore Marro

Caserta 26 febbraio 2016

Il Milan visto al San Paolo sembrava il Foggia di Oronzo Pugliese, palla lunga e pedalare, randellate e tutti a difendere a mo di autobus davanti la porta e per la prima volta si è visto attuato il “Modulo a Farfalla” di mister Canà, il famoso 5 – 5 – 5 ( 11 calciatori più arbitri).

E comunque sono soddisfazioni seppur minime quelle viste, il Milan dei Sacchi, dei Capello, delle Champions, delle Coppe Intercontinentali, che arriva al San Paolo, fa ostruzionismo, perde tempo nel rilanciare il gioco, fa barricate tipo Padova di Nereo Rocco ed esulta alla fine per avere pareggiato mi conforta come tifoso del Napoli. Io mi sarei vergognato se la mia squadra avesse giocato così.

Certo che il sogno di vincere questo campionato comincia a scemare man mano che passano i turni e ci si rende conto che anche per quest’anno la Juventus farà man bassa; a questo punto, per il bene del calcio nostrano sarebbe stato meglio avesse vinto l’Inter o la Roma, così da non egemonizzare il torneo nel modo come sta accadendo da 5 anni, un monopolio che alla lunga mortifica l’ intero settore calcistico.

Gli azzurri, con tutti i loro difetti tecnici e di scuderia,  ci hanno comunque provato,  anche se non doveva certo essere il compito primario dei partenopei in questa stagione di transizione, ma voglio sottolineare che senza la nostra presenza a oggi la Juve avrebbe già preso il volo definitivamente, senza antagonisti.

Si esce anche dalla Europa League ad opera del Villareal, dopo che era già accaduto con la Coppa Italia contro l’Inter,  ma la partita contro gli iberici l’abbiamo persa lì al Madrigal, per le amnesie di un arbitro scandaloso,  e comunque paghiamo il calo fisico e il momento no degli attaccanti e del portiere, una stanchezza fisica naturale, che capita a tutte le squadra durante l’arco della stagione, al Napoli è arrivato nel momento clou della stagione. Però è un peccato, usciamo a testa alta,dopo un girone di qualificazione stratosferico al limite della fantascienza, e l’amarezza rimane forte perché meritavamo di più nonostante la scarsa condizione che però contro gli spagnoli almeno in taluni pare riaffiorare finalmente e anche in maniera energica.

Si ritorna al campionato, contro i viola di Paulo Sousa a Firenze,  ulteriore partita verità che chiude un ciclo terribile di gare che finora sono andate nel peggiore dei modi.

Anche la Fiorentina come il Napoli è uscita dalla competizione Uefa, perdendo malamente in Inghilterra contro il Tottenham.  La squadra di Pochettino si è dimostra superiore a quella toscana, e guadagna meritatamente la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League. Mason porta in vantaggio i padroni di casa nel primo tempo, il gol di Lamela e l’autorete di Rodriguez nella ripresa chiudono i conti.

Al Franchi quindi si esibiranno due squadre che si leccano le ferite della debacle europee del calcio nostrano.

Il Napoli però se dovesse perdere ancora inficerebbe sia la posizione finora raggiunta di antagonista principale della Juventus, sia la fascia di distanza tra gli azzurri e il terzetto che lo insegue rischiando così di essere risucchiato nel gruppone che si limiterebbe a solo due punti, sarebbe davvero spiacevole per i tifosi del club partenopeo ma la realtà dice che da 4 partite consecutive il club di De Laurentis non vince e soprattutto non convince più come prima.

Fiorentina-Napoli  è stata spesso una partita che ha fatto da spartiacque alla stagione di entrambe; nella stagione 2010-11 la gara  terminò 1-1 con le reti di Cavani al 5° ed il pareggio di D’Agostino al 50° mentre il 12 febbraio ci fu il rotondo 3-0 con la doppia firma di Cavani più Lavezzi. In Serie B le strade si sono incrociate una sola volta, il 22 maggio 2004: Fiorentina-Napoli 2-1. Azzurri in vantaggio con Dionigi al 25° ma nella ripresa prima Fontana poi, all’87°, Delli Carri ribaltarono il risultato in favore dei gigliati. Facendo un balzo indietro di una ventina d’anni, fu fondamentale il Fiorentina-Napoli del 13 gennaio 1985; era il primo Napoli di Maradona, guidato da Marchesi, e il gol del Pibe scacciò i fantasmi di una crisi.  Due anni dopo le cose andarono diversamente: Napoli capolista affossato per 3-1, reti dell’ex Diaz, 2-0 di Antognoni, 2-1 di Maradona e terza rete viola di Monelli il quale con un tiro da centrocampo ebbe ragione di Garella che in quel concitato finale si lanciò avanti per cercare il 2-2. Prima sconfitta stagionale per il Napoli che si sarebbe cucito il tricolore. Diaz farà ancora male alla sua ex squadra nel maggio dell’88; un dolore doppio non tanto per le sue due reti ma perché con quel 3-2 il Napoli di fatto consegnò lo scudetto al Milan vincitore al San Paolo sette giorni prima. Questa la successione delle reti: Di Chiara all’8° con un’azione personale, pareggio di Ferrara al 24°, quindi doppietta di Diaz – allora non c’era la moda di non esultare ad un gol segnato all’ex squadra – e 3-2 di Renica quasi allo scadere. Napoli vittorioso due stagioni consecutive: 3-1 nell’89, Pellegrini rispose alla punizione vincente di Careca prima della doppietta di Carnevale nella ripresa, e lo 0-1 nel gennaio ’90 con la rete di Fusi.